Regio VIII Forum Romanum Lacus Curtius

E' così denominata l'area lastricata infossata, al centro della quale si vede un altare circolare. Il nome si spiega con la presenza antichissima di un pantano, prosciugato solo nell'età di Augusto. La leggenda tramanda, da Tito Livio, narra, che il lacus Curtius ricorderebbe una profonda voragine apertasi al centro del Foro.  Vennero fatti diversi tentativi con sporte di terra, ma invano. Secondo gli auguri, la voragine si sarebbe colmata soltanto gettandovi la cosa più preziosa del popolo romano. Allora il giovane cavaliere Marco Curzio, ritenendo che la cosa più preziosa del popolo romano fosse il coraggio dei suoi soldati, armatosi di tutto punto montò a cavallo e si consacrò agli dei Mani (Nella religione romana i Mani erano le anime dei defunti.) gettandosi nella spaventosa voragine, "e una folla di uomini e donne gli lanciò dietro frutti e offerte votive".


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