E' la tribuna dalla quale gli oratori parlavano al popolo; il nome deriva dai rostri delle navi latine - catturate dai Romani durante la battaglia di Antium del 338 a.C. - con i quali il monumento fu decorato. La battaglia si svolse nei pressi dell'antica città di Anzio (in latino: Antium ) tra l'esercito romano, guidato dal console Tito Quinzio Capitolino Barbato, che affrontava in inferiorità numerica quello congiunto di Volsci ed Equi. Per volere di Cesare i Rostra furono poi trasferiti dal vicino Comitium, ed in seguito ampliati da Augusto che provvide a una nuova inaugurazione, dopo la battaglia di Azio. Il nome usato durante l'Impero per questo edificio era Rostra vetera, per distinguerlo dai Rostri posti all'estremità opposta del Foro, davanti al Tempio del Divo Giulio. La facciata dei Rostri augustei, lunga 23,80 m è costruita in opera quadrata di tufo dell'Aniene. Sono ancora ben visibili i grossi fori che reggevano i rostri di bronzo.