Regio VIII Forum Romanum Sacello di Venere Cloacina

Il decemviro Appio Claudio, desideroso di impossessarsi della bella Virginia, figlia di un centurione, aveva indotto un suo cliente a giurare che la fanciulla era sua schiava. Virginia col padre, accorso dal campo di guerra, comparì sul Foro dinanzi al tribunale di Claudio, ma il decemviro, sordo ai ragionamenti e alle preghiere, ordinò al littore di fare in modo che il padrone potesse prendersi la fanciulla. Il basamento circolare è posto sopra una costruzione di tufo che scende nel sottosuolo ed è situata nel punto in cui la Cloaca Maxima entra nel Foro. Si tratta del sacello dedicato a Venere Cloacina e conteneva due statue con i simboli di Venere. Accanto a questo piccolo ma importante santuario, si sarebbero svolti due noti episodi della mitica storia delle origini: la purificazione con rami di mirto degli eserciti romano e sabino dopo la guerra successiva al celebre ratto delle Sabine. L'uccisione di Virginia da parte del padre, per salvarne la virtù dalle mire di uno dei decemviri, Appio Claudio. Allora Virginio, perduta ogni speranza, pregò Appio che gli concedesse di dire addio alla figlia, e avutane licenza, la trasse insieme con la nutrice verso il sacello di Cloacina, presso le taberne chiamate poi Nuove, e quivi, strappato il coltello di mano ad un macellaio, ne "ruppe il petto" alla fanciulla, esclamando: "Così io — non lo posso in altro modo — ti rendo la libertà, figlia mia! ma te, o Appio, e il tuo capo consacro con questo sangue!" Allora il popolo, acceso di sdegno, prese le armi e cacciò via Claudio e i suoi consorti. 

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