Regio IV Templum Pacis Foro di Augusto

Al centro del lato orientale del Foro di Augusto si ergeva il tempio di Marte Ultore (Vendicatore). Il santuario fu votato da Ottaviano Augusto, nel 42 a.C., alla vigilia della battaglia di Filippi, per vendicare l'uccisione di Giulio Cesare. Da sculture antiche conosciamo l'aspetto del frontone del tempio che conteneva le statue di Marte e Venere al centro, mitici progenitori dei romani e della dinastia Iulia, la famiglia di Cesare e di Ottaviano Augusto suo figlio adottivo. Ai lati della coppia divina si trovavano le personificazioni della Fortuna, della dea Roma, del Palatino e del Tevere, oltre alla immagine di Romolo.  Il gruppo statuario, che doveva essere colorato per meglio individuare i diversi personaggi dal basso, trasmetteva un messaggio di legittimazione della presa di potere della famiglia Giulia, discendente da Venere e da Enea, che veniva collegata alle mitiche origini di Roma.  Il tempio fu completamente demolito, tranne le tre colonne esterne ancora in piedi, per, recuperare i marmi e gli altri materiali da costruzione già all'epoca del regno del sovrano ostrogoto Teoderico (494-526 d.C.). Sul suo basamento si insediò nel IX sec. d.C., a opera di monaci orientali, il monastero di S. Basilio che, dopo varie trasformazioni e innalzamenti di livello, fu demolito soltanto nel 1924-1932 per la realizzazione di Via dei Fori Imperiali.

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