Le opere furono rinvenute a Roma nel 1889, durante i lavori per la realizzazione della stazione di Trastevere, apparvero da subito pertinenti a luogo sacro a Ercole vi si trovarono una nicchia a forma di edicola scavata nel tufo, una mensa e due altari. Nella nicchia erano collocati, tra altri materiali, due statuette di Ercole in Tufo, un bustino di Giove Serapide, un busto di Minerva in terracotta e lucerne. Nell’area antistante l’edicola si rinvennero sette busti di marmo di personaggi riconducibili come aurighi per le stringhe sul petto, inseriti in erme di marmi colorati. Si tratta dei vincitori di agoni sportivi che consacrarono i propri ritratti ad Ercole, simbolo della lotta fisica e della vittoria sulla morte. Questi aurighi che vissero tra l’età giulio-claudia e l’età adrianea (I-II sec. d.C.) erano così facoltosi da permettersi di far realizzare i propri ritratti a botteghe che lavoravano per la committenza imperiale.