Palazzi di Roma Palazzo Massimo Museo Nazionale Romano Piano Terra Generale di Tivoli

Gli esponenti della classe dirigente romana scelsero la moda dei principi ellenistici che si fecero scolpire statue con le proprie effigi, per esaltare il proprio rango. Si producevano anche ritratti legati alla tradizione italica caratterizzati da un realismo che esprimeva i tratti più particolari del personaggio consentendone un immediato riconoscimento. Le due tendenze sono qui illustrate nella statua del c.d. Generale di Tivoli e nella statua-stele di togato.  La statua del Generale di Tivoli, in marmo pentelico, è stata rinvenuta tra le rovine delle costruzioni del tempio di Ercole Vincitore a Tivoli, e presenta la tipica tecnica tardo-ellenistica della lavorazione a parti staccate. È una delle opere più significative dell'arte romana del I secolo a. C., sicuramente eseguita da un artista greco. Raffigura un personaggio appartenente alla classe dirigente romana, forse un generale (come suggerisce la presenza della corazza) operante nel periodo tra il 90 e il 70 a. C., nelle vittoriose campagne militari asiatiche. Nella statua del togato è rappresentata la condizione di cittadino romano sottolineata dalla toga tradizionale, opera che non accoglie alcun elemento di derivazione. 

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