La statua fu rinvenuta nel 1906 undici metri sottoterra, all'interno di un cunicolo dietro piazza Sallustiana - dove forse era stata nascosta in antico per preservarla dalle invasioni barbariche del V secolo d.C. la Statua è datata intorno al 440 a. C. ed è uno degli originali greci che probabilmente lo stesso Cesare aveva raccolto nei giardini di sua proprietà, poi passati allo storico Sallustio e infine pervenuti nel demanio imperiale. La statua rappresenta una fanciulla, identificata con una delle figlie di Niobe, ferita sul dorso da una freccia, di cui rimane traccia nel foro dietro le spalle. Il mito ricorda che Niobe andava tanto fiera dei suoi quattordici figli che osò parlare sprezzantemente di Latona che aveva soltanto due figli: Apollo e Artemide “Perché mai Latona, una donna dalle oscure origini, con una figlia dai bruschi modi e un figlio effeminato, doveva essere anteposta a lei, Niobe nipote di Zeus e di Atlante, terrore dei Frigi e della regale casa di Cadmo?” Latona, offesa, ordinò ad Apollo e Artemide di punire la presuntuosa Niobe uccidendone tutti i figli a colpi di freccia.