Roma Antica Scavi di Ercolano Terme urbane sezione maschile cod. 7 Insula VI

Le Terme Centrali, individuate nel 1873 e scavate completamente nel 1931, presentano la tipica divisione nei settori maschile e femminile. La realizzazione di questo complesso termale, provvisto anche di ambienti al piano superiore, si colloca nella seconda metà del I sec. a.C. In origine esse erano alimentate da un pozzo con ruota di sollevamento per l'acqua (P), che restò in funzione anche quando l'impianto fu collegato all'acquedotto augusteo del Serino. La sezione maschile, più estesa di quella femminile, aveva due entrate al civico 1 del cardo III e la seconda al civico 7 cardo IV. a) A sinistra dell'ingresso  la latrina, che si puliva con l'acqua di spurgo del retrostante frigidarium; b) Accanto alla latrina  ambiente rettangolare destinato all'ostiario (portinaio), il quale aveva la mansione di vigilare l'ingresso e controllare le tessere  necessarie per essere ammessi alle terme; 1) apodyterium o vestibolo,  l'ambiente in cui gli utenti delle terme si spogliavano e riponevano gli abiti sulle  mensole che sovrastano i sedili in muratura, e compivano le prime abluzioni, usando il labrum (vaschette di forma circolare) sistemato nella nicchia della parete di fondo. La vasta sala é la meglio conservata delle terme maschili;  2) frigidarium a pianta circolare quadrilobata, con pareti a fondo rosso con candelabri e vasi agonistici e quattro nicchie gialle. Il frigidarium era la parte delle antiche terme dove potevano essere presi bagni in acqua fredda; 3) tepidarium era un ambiente di passaggio tra quelli destinati al bagno caldo e al bagno freddo: talvolta serviva anche da spogliatoio, era provvisto di scomparti per depositare gli abiti e di panche in muratura. In questa sala, per il cedimento del pavimento, è possibile osservare il sistema di riscaldamento. Il pavimento poggiava infatti su pilastrini di mattoni che permettevano all'aria calda proveniente dal praefurnium di circolare al di sotto .La pavimentazione del locale, a soffitto a volta strigilata, reca al centro un mosaico con un Tritone e delfini, di fattura molto più rozza rispetto a quello che decora l'apodyterium della sezione femminile; 4) calidarium, era la sala per il bagno caldo, ove il crollo di gran parte della volta strigilata rende visibile il sistema di riscaldamento delle pareti, ottenuto inserendo nelle intercapedini tubi di terracotta lungo i quali fluiva l'aria calda, per essere infine convogliata verso l'esterno. Come di consueto, l'ambiente presenta una vasca per il bagno caldo e, sul lato opposto, la nicchia con il labrum (abluzioni di acqua fredda), asportato dagli scavatori borbonici.  La palestra :  era solitamente circondata da portici, aveva stanze adibite a bagni, spogliatoi ed esedre con sedili. Gli ingressi alle varie sezioni dei bagni sono ben disposti permettendo l'accesso separato ai bagni degli uomini, delle donne, alla palestra e al praefurnium. Sala: ove probabilmente ci si cospargeva di unguenti e ci si sottoponeva ai massaggi, è accessibile anche dal civico 7 sul cardo IV. Praefurnium: l’ambiente di servizio delle terme in cui avveniva la combustione e dove si trovava il forno di riscaldamento; esso era costituito di un arco nella parete sottostante agli ambienti da riscaldare, si poteva regolare l’accensione e la vivacità della fiamma, poteva essere chiuso da un portello di metallo. 

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