Roma Antica Scavi di Ercolano cenni storici

Dionigi di Alicarnasso attribuisce la fondazione di Heràkleion, oggi Ercolano, ad Ercole. Strabone riferisce che la città era abitata da una popolazione di origine Osci, detti anche Oschi. É possibile che la greca Heràkleion avesse assorbito il nucleo autoctono, come tutti i centri osci situati sul golfo, che si erano lasciati facilmente assimilare dal mondo ellenico. Non è certo che gli Etruschi, dopo la conquista di Cuma, siano riusciti a spingere il loro dominio fino a Ercolano. La città nella seconda metà del sec. V, verso il 420 a.C., fu occupata dai Sanniti, che adottarono la cultura e i costumi dei vinti. Alla fine delle guerre sannitiche (290 a.C.), Ercolano divenne, come altri centri italici, alleata di Roma. In questo periodo, nonostante l’alleanza con Roma l'influenza dell'ellenismo era ancora molto elevato e generò uno sviluppo dell'edilizia sia pubblica che privata. Con la sconfitta dei Cartaginesi nella battaglia di Zama (202 a.C.), tutto il bacino occidentale del Mediterraneo, in particolare il litorale campano, subì un accelerato processo di romanizzazione. Durante la Guerra Sociale, Ercolano si schierò con le popolazioni italiche che formarono una coalizione contro Roma, nell’89 a.C. il legato di Silla, Tito Didio , assalì la città e la conquistò, fu quindi sottoposta a un processo di municipalizzazione, che investì tutta l’Italia centro-meridionale. La città di Heràkleion fu romanizzata in Herculaneum, gli aspetti culturali e politici  di vita quotidiana,  si andarono sempre più adeguando ai modelli romani. La stessa lingua osca cedette ben presto alla latina. Il 5 febbraio del 63 d.C. un rovinoso terremoto sconvolse tutta la zona intorno al Vesuvio. Il terremoto ebbe conseguenze disastrose: non un solo edificio rimase intatto a Pompei ed a Ercolano, ma non si esitò a dare inizio all'opera di restauro. La data dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., è attestata da una lettera di Plinio il Giovane, ma recenti studi fanno risalire la data del terremoto a novembre del 79 d.C. Quel giorno il Vesuvio con un terribile boato cominciava a eruttare ceneri e lapilli, che ricadendo coprirono tutta la zona con uno strato alto fino a sette metri, per un raggio di quindici chilometri. Ritrovata casualmente la città di Ercolano a seguito degli scavi per la realizzazione di un pozzo nel 1709, le indagini archeologiche cominciarono nel 1738 per protrarsi fino al 1765. Nel 1828 furono autorizzati gli scavi “a cielo aperto”, eseguiti fino al 1875. I lavori furono ripresi con uno scavo sistematico promosso da Amedeo Maiuri. La maggior parte dei reperti rinvenuti sono ospitati al museo archeologico nazionale di Napoli. 

1 Terrazzo di M. Nonio Balbo

2 Casa dello Scheletro

3 Casa a graticcio

4 Casa del tramezzo di legno

5 Thermopolium

6 Casa di Galba

7 Terme urbane sezione maschile

8 Terme urbane sezione femminile

9 Casa Sannitica

10 Casa di Nettuno e Anfitrite

11 Bottega casa di Nettuno e Anfitrite

12 Casa del salone nero

13 Bottega ad Cucumas

14 Casa colonnato Tuscanico

15 Collegio degli Augustali

16 Decumano Massimo

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