Roma Antica Scavi Ercolano Casa colonnato Tuscanico cod. 14 Insula VI

Edificata nel corso del II sec. a.C., la casa assume l'aspetto attuale in conseguenza di una totale riorganizzazione compiuta probabilmente in età augustea, infatti ha l'ingresso principale al civico 17 del decumano massimo e un altro  al civico 26 del cardo III superiore, questa strana impostazione è un indizio per credere che la casa si sia fusa con due nuclei abitativi originariamente indipendenti. L’ingresso principale ha su due lati delle botteghe, indicate col civico.16 e 18, che probabilmente in origine erano due cubicoli  di pertinenza di una delle due case. 1)  fauces, era un corridoio che conduceva dalla ianua, (la porta) la vera e propria porta della casa; 2 - 3)  botteghe con ingresso al civico era in origine un cubicolo aperto sull'atrio della casa; 4)  atrio pavimentato con due strati successivi di cocciopesto. L'originario impluvio (bacino rettangolare per la raccolta dell'acqua piovana) di tufo, con puteale (parapetto) di calcare, fu rivestito di marmo in età imperiale e trasformato in fontana, alimentata da un tubo di piombo; 5) tablino grande sala usata come luogo di ricevimento con pavimento a mosaico bianco; 6-9) corridoi; 7)  oecus (grande salone) con dipinti quello della parete sud, con Menade seduta e Pan fanciullo8)  corridoio provvisto di soppalco nel quale si rinvennero 22 anfore; 10)  scala per il piano superiore; 11)  Cubicolo (stanza destinata al riposo notturno dei figli e dei membri secondari della famiglia); 12)  peristilio (cortile circondato da porticati), circondato da colonne tuscaniche di mattoni e stuccate dipinte di nero in basso e di rosso in alto; 13)  triclinio sala da pranzo posto davanti peristilio con l'intercolumnio (spazio compreso fra due colonne) posto in corrispondenza dell'ingresso del triclinio con colonne gemine (coppia di colonne aventi un capitello in comune) più alte delle altre, è volutamente più ampio per permettere una migliore visuale del giardino dalla grande sala conviviale; 14-15-16)  cubicoli diurni con lieve sopraelevazione dello spazio riservato al letto; 17) corridoio accessibile dall'esterno e verso l'ingresso secondario civico 26 sul cardo III; 18)  cucina con bancone e pittura di larario (era il sacrario domestico della casa romana, destinato al culto dei Lares, divinità identificate con le anime dei defunti) con serpenti agatodemoni (divinità egizia); 19-20)  ripostigli. In un ambiente del piano superiore si rinvenne un piccolo tesoro di monete d’oro del valore di 1.400 sesterzi che quasi certamente dovevano essere state nascoste dal ricco proprietario poco prima della fuga, fu anche trovato un sigillo di bronzo con il nome abbreviato M.Co, Fru. 

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