Roma Antica Scavi di Ercolano Casa dello Scheletro cod. 2 Insula III

Questo edificio ha questo nome perché fu ispezionato nel 1830-1831, in tale occasione fu rinvenuto uno scheletro nel piano superiore; lo scavo completo della casa fu effettuato nel 1927 dall’archeologo A. Maiuri.

1) L'ingresso, affiancato dai sedili per i clienti; 2) cella ostiaria alloggio per lo schiavo messo a guardia della porta di casa; 3) latrina ; 4) ambiente di soggiorno; 5) cubicolo (nella casa romana un piccolo ambiente destinato a camera da letto); 6) triclinio (sala da pranzo dei Romani, così detta dal complesso di tre letti) , con mosaico bianco entro una duplice fascia di tessere nere, e soprattutto nell'antistante ninfeo; 7) tablino (ambiente adibito al ricevimento dei clienti), con pavimento marmoreo in gran parte asportato in epoca borbonica; 8-9) stanze con un ricco pavimento di marmi policromi; 10) sontuoso oecus (salone) absidato (è una struttura architettonica a pianta semicircolare); 11) cortiletto con un larario a mosaico con conchiglie e  nella zona superiore della parete sud un piccolo pannello marmoreo con Amorino volante; 12) corridoio; 13) Sull'intera estensione della casa si sviluppava un piano superiore raggiungibile attraverso una scala; 14) atrio, in origine pavimentato a mosaico (l'attuale cocciopesto è di restauro); 15-16)  vasca di fontana in marmo e muro di fondo a finta grotta, con incrostazioni di schiuma di lava e conchiglie e fregio mosaicato a fondo blu egiziano. La nicchia centrale e i tre pannelli del fregio con Bacco e Tritoni furono asportati dagli esploratori borbonici nel 1740 e si conservano nel Museo Nazionale di Napoli; in sito sono stati ricollocati i calchi.  

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