Roma Antica Scavi di Pompei Regio VII numero di mappa 9 Edificio di Eumachia

La funzione dell’edificio Eumachia è incerta: tra le ipotesi più accreditate è quella del mercato della lana, una iscrizione situata sulla porta all’uscita, ci informa che «Eumachia figlia di Lucius sacerdotessa pubblica, a nome suo e del figlio Marcus Numistrius Fronto, costruì a sue spese il vestibolo, la galleria coperta e i portici: ella stessa li dedicò alla Concordia e alla Pietas Augusta.». Secondo altre ipotesi si sarebbe trattato di una basilica all'interno della quale avvenivano contrattazioni di tipo commerciale oppure era sede della corporazione dei fullones,( operai che lavavano e smacchiavano le vesti). Eumachia era una sacerdotessa di Venere, erede di una fiorente attività commerciale legata all'industria della lana da parte del marito. A destra dell'ingresso si trova una giara murata, alla quale si accedeva tramite una scala, usata per raccogliere l'urina che serviva come detergente e sgrassante per i dietro al portico si trovava un corridoio coperto al centro del quale era la statua di Eumachia, esposta in copia; le due statue l’originali si trovano al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sotto il portico ai lati del grande portale, si trovavano due iscrizioni che elogiano i comportamenti di Romolo ed Enea, con l’elenco delle azioni virtuose da essi compiute.

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