La Basilica Giulia lunga 101 m, e larga 49, occupa l'area di una delle basiliche più antiche, la Sempronia, dovuta al censore Tiberio Sempronio Gracco, padre dei celebri tribuni Tiberio e Gaio, che la costruì nel 169 a.C. La costruzione della Basilica Giulia fu iniziata da Cesare probabilmente già nel 54 a.C.. Essa fu completata da Augusto, ma bruciò subito dopo nel grande incendio del 9 a.C. Ricostruita, fu dedicata ai due figli adottivi dell'imperatore di Giulio Cesare, Gaio e Lucio. Danneggiata dall'incendio di Carino (283 d.C.), la basilica subì altri vari incendi nel corso dei secoli e fu restaurata nel IV secolo d.C. da Diocleziano. Purtroppo, a causa dei continui saccheggi, in particolare dopo il sacco di Roma di Alarico (410 d.C.), ben poco sopravvive dell'antico edificio: in pratica solo il basamento, che sorge su alcuni gradini. Il termine basilica per i romani non era inteso come un luogo di culto religioso, ma era un edificio destinato a offrire uno spazio coperto per le funzioni sociali più svariate, era il luogo dove si amministrava la giustizia, dove avvenivano le transazioni economiche e finanziarie e dove, nella cattiva stagione, si svolgevano tutte quelle attività di scambio che normalmente avvenivano nella piazza. Nella Basilica Giulia avevano sede ben quattro tribunali. L'edificio a pianta rettangolare era circondato sui quattro lati da un portico a doppio colonnato, di cui sopravvivono solo le basi dei pilastri. Resti delle tabernae e di piccole aule destinate a uffici e luoghi di riunione, sono visibili sul lato sud dell'edificio. Nel secolo IX, nella parte occidentale della Basilica, venne edificata la piccola chiesa di S. Maria in Cannapara. La zona divenne in seguito proprietà dell'Ospedale della Consolazione che affittava l'area ai cavatori di pietra, i quali distrussero quanto restava dell'edificio antico.
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