Regio VIII Forum Romanum la Casa delle Vestali, le Vestali

Le sacerdotesse consacrate al culto della dea Vesta venivano "sorteggiate" dal pontefice massimo; sei vergini, fra i sei e i dieci anni, di famiglie patrizie e prive di imperfezioni fisiche, prestavano servizio per trent'anni con l'obbligo della castità. Sarà l'unico sacerdozio femminile di Roma. Queste, erano incaricate della cura del fuoco sacro e di altri riti, tutti strettamente connessi con il culto domestico. Le vestali crescevano in una specie di convento moderno, articolato intorno a un cortile giardino circondato da portici su cui davano le stanze, mentre la cucina, la macina, il forno e l'orto rendevano la casa autosufficiente. Le vestali dovevano restare nel sacerdozio per un periodo di trent'anni, conservando la verginità. La pena che attendeva la vestale che veniva meno a questa regola era la morte: essa veniva in tal caso seppellita viva (il sangue non ne poteva essere versato) in una stanzetta sotterranea dell'Agger serviano. Per il complice la pena era la morte per fustigazione nel Comizio.  Le sacerdotesse non conducevano tuttavia una vita di clausura. Godevano anzi di assoluti privilegi: erano accompagnate dai littori come i supremi magistrati, disponevano di posti riservati agli spettacoli ed erano ritenute degne a tal punto che se un condannato a morte ne avesse incontrata una il giorno dell'esecuzione sarebbe stato graziato. Se inavvertitamente avessero lasciato spegnersi il fuoco sacro che dovevano costantemente custodire venivano fustigate in pubblico.

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