La facciata doveva essere ricoperta di mosaici, oggi è un’ ampia superficie
di nudo laterizio, i mosaici originali e i successivi affreschi che la
rivestivano sono spariti. La facciata della basilica ha tre portali del XIV
secolo, ma rimaneggiati nel XV e XVI secolo, sul portale di destra è
raffigurato San Matteo evangelista e su quello di sinistra San Giovanni
evangelista. Nella lunetta centrale, resti di affresco quattrocentesco. Sopra i
portali laterali ci sono due rosoni quello centrale fu tolto durante il
pontificato di Urbano VIII (1623-44) per l'inserimento di una finestra con
vetrata a colori, con tanto di api dei Barberini. Oggi la finestra è vuota. Nel
dicembre del 1412 sulla facciata della basilica fu istallato un orologio, il
primo installato a Roma, la manutenzione era affidata tramite breve pontificio
ad un’apposita categoria di operatori denominata “moderatores horologii”.
L’orologio originariamente posto sulla sinistra della facciata, quindi al
centro, fu poi spostato sulla torre del Palazzo Senatorio nel 1806;
successivamente il meccanismo fu trasferito sulla torre Capitolina; sulla
facciata della basilica restò la mostra, cancellata nel 1886, e oggi c'è
soltanto un buco. La scalinata fu costruita nel 1348 da Lorenzo di Simone
Andreozzi a spese del popolo romano, come ringraziamento alla Vergine per
aver salvato la città dalla peste. Il costo per i romani fu esorbitante circa
5000 fiorini. É questa una delle "scale sante" di Roma, oltre quella
tradizionale; per una serie di tradizioni diffuse fino alla fine
dell'Ottocento: era miracoloso salirle le scale in ginocchio di notte, per le
zitelle in cerca di marito; e per le donne sposate desiderose di figliolanza,
recitando avemarie e de profundis e raccomandandosi ai re magi Gaspare,
Melchiorre e Baldassarre, procurava la grazia, e sempre salirle in ginocchio,
di notte, recitando avemarie e de profundis procurava la grazia di vincite al
Lotto. Sui gradini usavano dormire i contadini che venivano in città a vendere
i loro prodotti, una notte fu fatta rotolare dall'alto una botte che travolse i
dormienti, scappandoci anche il morto; la scalinata fu chiusa da grossi
cancelli, tolti nel XIX secolo.