È in via del
Corso 45. Un tempo, al posto della chiesa c'era una villa cinquecentesca che
apparteneva ai principi Orsini. Nel 1615 l'edificio fu acquistato dagli
Agostiniani Scalzi, che ne ricavarono un piccolo oratorio oltre ad alcuni
locali aggiunti per le loro abitazioni. La chiesa fu edificata, ad opera degli
Agostiniani Scalzi, tra il 1633 e il 1636, su progetto dei ventisettenne
architetto milanese Carlo Buzio. Rimasta incompiuta anche per mancanza
di fondi, la chiesa fu interamente ristrutturata, tra il 1671 e il 1673, da Carlo Rainaldi, al
quale si deve il prolungamento della navata, la realizzazione della facciata e
del presbiterio compreso l'altare maggiore. Ne fu committente mons. Giorgio Bolognetti,
ricco e influente vescovo di Rieti, già nunzio presso Luigi XIII, e Camillo del
Corno, due ricchi prelati, che fatta una importante donazione per l'ampliamento
e abbellimento della chiesa; in cambio sono stati autorizzati a costruire i
monumenti funerari per se stessi ed i loro parenti nella navata centrale,
piuttosto che in una cappella laterale; per questo motivo Gesù e Maria è anche
conosciuto come il Cappellone. La facciata, del Rainaldi, riflette l'austerità
dell'ordine mendicante: nella tripartizione assume risalto la parte
corrispondente alla navata, rivestita di travertino, con portale e finestrone
tra coppie di paraste corinzie e timpano triangolare. La facciata è a un unico
ordine, con due coppie di lesene corinzie. Sopra il portale c'è invece un
timpano curvilineo, e una grande finestra rettangolare.
Le Cappelle |
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