Chiese di Roma Rione Campo Marzio Chiesa di San Giacomo in Augusta ospedale

Le sue origini risalgono al 1339 grazie ad un lascito del Card. Pietro Colonna, come ricorda l‘iscrizione in caratteri semigotici posta nel cortile. Dal 1515 fu assegnato all'ospedale l'altro appellativo "degli Incurabili", quando fu destinato ai malati di sifilide, il "mal francese" diffuso a Roma dall'esercito di Carlo VIII alla fine del Quattrocento e contro il quale allora non esisteva una cura adeguata. L'ospedale ebbe una fama notevole proprio per lo spirito caritatevole che contraddistinse persone come Gaetano da Thiene, Filippo Neri e Camillo de Lellis, che vi si dedicarono santamente. La farmacia dell'ospedale andò celebre per la preparazione di uno speciale decotto detto del "legno santo" o "guaiaco", che veniva considerato come specifico del morbo gallico. Tuttavia, a metà del Seicento, dovette sospenderne la distribuzione gratuita, a motivo dell'alto costo. Se ne continuò la distribuzione presso l'ospizio dei Bergamaschi a piazza Colonna. Una istantanea dell‘Ospedale alla fine del Cinquecento ce la dà questo passo di un manoscritto dell‘anno 1592 conservato presso la Biblioteca Nazionale di Roma: «L‘hospitale di S. Jacomo riceve solamente malfranciosati, piagati ed altri simili d‘infermità incurabile. Ha due corridoi dove ordinariamente stanno tutti l‘infermi: uno per gli homini et l‘altro per le donne, che vi è fra mezzo solamente il muro che li divide per largo. Quello degli homini è lungo passi 95, largo 14, dove stanno 72 letti, 36 per banda, di lunghezza di due braccia et un quarto, et di larghezza un braccio et tre quarti. Questi letti ordinariamente stanno sempre pieni, si bene adesso ve ne sono sei et otto vuoti. Quando poi sono più infermi, si fanno più fila davanti a quelli. Quello delle donne è lungo passi 45 et largo 14, ove sono letti 36, 18 per banda, della medesima misura di quelle (file) degli homini, le quali sono tutte piene ordinariamente. Et quando vi sono più inferme, medesimamente si fanno nuove file. Gl‘inservienti dell‘hospitale sono 8, i quali fanno le cose necessarie per gl‘infermi. Nell‘hospitale delle donne vi si trovano 6 o 7 donne; c‘è un medico et vien di fora, che ha 6 scudi il mese di provosione, et un cerusico che ha 12 scudi il mese. Vi è poi un sostituto del cerusico che alloggia nell‘hospitale, il quale ha le spese et 14 iulij il mese. C‘è la spetieria con uno spetiale et un garzone. C‘è uno che fa le unzioni, servitiali, dà medicine et consimili. C‘è uno scopatore, guardarobba, spenditore, dispensiere, droghiere, fornaio, portaspesa che tiene un cavallo per portare le robbe. Ci sono 3 cappellani che dicono messa in detto hospitale, raccomandano l‘anima, danno l‘olio santo et altri sacramenti et hanno 2 scudi al mese con le spese per uno. Tutti questi alloggiano entro l‘hospitale…»".

Torna al Menù della Chiesa di S. Giacomo in Augusta