Si trova sul
largo omonimo nel rione Campo Marzio. La Confraternita degli Osti e Barcaioli
di Ripetta, fondata sotto Alessandro VI, volle costruire nel 1499 questa chiesa
dedicandola al santo francese Rocco (1295-1327), che ha legato la propria
immagine a quella di un cane che, quando l'eremita cadde malato di peste, lo
avrebbe sfamato portandogli quotidianamente dei tozzi di pane essendo
evidentemente ispirato da Dio. Il pio sodalizio, era nato per prestare soccorso
agli appestati, numerosi a Roma anche a causa delle frequenti inondazioni del
Tevere. In quello stesso anno fu intrapresa la costruzione della chiesa che
inglobò l'antica chiesetta di S. Martino iuxta flumen o in Posterula (dal nome delle porte secondarie delle
mura urbane), nota già nel secolo XI. Il nuovo tempio, consacrato nel 1502 a
lavori ancora in corso, fu dedicato a S. Rocco e a S. Martino; quindi, fu
edificato l'annesso ospedale. La facciata, opera di ispirazione palladiana di
Giuseppe Valadier (1832), è a un solo ordine di colonne corinzie al centro e di
paraste ioniche ai lati; un largo fregio di gusto neoclassico corre lungo
l'architrave che sorregge il grande timpano triangolare; il portale è
sormontato dall'arma di papa Gregorio XVI. Sul fianco della facciata è visibile
l'idrometro che segna i livelli raggiunti dalle inondazioni del Tevere fino al
1821.