Secondo la volontà del fondatore, la regola dei Minimi prevedeva una disciplina alimentare molto rigorosa: i frati vivevano in perpetua Quaresima, e non mangiavano quindi ne' carne ne' uova, ne' latticini. Tuttavia, secondo l'opinione più diffusa, i Minimi della Trinità dei Monti avevano "il più bel refettorio di Roma". In quel luogo dì penitenza era rappresentato il banchetto evangelico, quello delle Nozze di Cana. Il soggetto non era raro nei refettori dei monasteri, ma la rappresentazione era qui integrata in una straordinaria decorazione, interamente realizzata in trompe l’oeil. I Minimi francesi avevano un particolare talento per gli effetti ottici, ma per fare di quella grande sala un "palazzo a cento colonne", fecero appello, nel 1694, al maggiore esperto del trompe l'oeil barocco, Andrea Pozzo. Questi, architetto, pittore e gesuita, autore di un trattato scientifico sulla prospettiva, eseguì la straordinaria volta della chiesa di Sant'Ignazio Roma, grandiosa sintesi dei grandi soffitti architettonici barocchi. Gli bastarono tre giorni, per realizzare in questa sala della Trinità dei Monti un'architettura fittizia completa. I personaggi invece sono opera di altri pittori. Come in una chiesa, il trompe l’oeil una metafora spirituale; allo stesso modo in cui invita lo sguardo ad andare oltre le realtà concrete e limitate, esso porta lo spirito ad andare oltre la vita quotidiana del mondo, per elevarsi ed entrare in altre prospettive, quelle dei piani di Dio.