Opera di Matteo Castelli de Melide dal 1604 al 1616, su commissione del cardinale Maffeo Barberini, che in seguito divenne Papa Urbano VIII. Giacomo Puccini ambientò il primo atto dell'Opera della Tosca in questa cappella che fa da sfondo al melodramma, con il pittore Cavaradossi impegnato nel dipingere il ritratto della marchesa Attivanti, suscitando così la gelosia della sua amante. L'altare è adornato con quattro colonne scanalate di porfido, la Pala L'Assunzione è di Domenico Passignano (1600); Nei due campi laterali si aprono due nicchie rettangolari con statue di vari artisti. La prima a destra di chi guarda l'altare è San Marta di Francesco Di Francesco Mochi (1580 1654): la seconda San Giovanni Evangelista di Ambrogio Buonvicino (1552 162); la prima a sinistra La Maddalena di Cristoforo Stati (1556 1619); la seconda San Giovanni Battista di Pietro Bernini (1562 1629). Nella parete a sinistra s’apre oltre la porta una nicchia a pianta rettangolare, questo è il punto dell’ altare maggiore originale della chiesa di San Sebastiano, demolita per costruire l’attuale Chiesa. Il Passignano dipinse una pittura ad olio della matrona romana Lucina che raccoglie il corpo di San Sebastiano.