La Basilica, é una delle cinque patriarcali, si trova nel
piazzale di San Lorenzo nel quartiere Tiburtino, dedicata al santo spagnolo,
martire a Roma nel258. L'origine della chiesa risale alla costruzione di
Costantino che nel 330 qui sistemò la cripta con le reliquie del santo, anche
se poi l'edificio fu rifatto da Pelagio II intorno al 580. Accanto a questa
chiesa ne fu costruita un’altra dedicata alla Madonna da Sisto III intorno al
435 con orientamento opposto alla precedente, tanto che le due absidi quasi si
toccavano. Ma la basilica si definì poi nella fusione delle due costruzioni con
Onorio III (1216-27) nel contesto di una vera e propria cittadella,
Laurenziopoli, della quale si persero successivamente le tracce. Così le due
chiese furono riunite in un unico complesso con il portico del Pietro Vassalletto
e il campanile romanico; dietro il portico la facciata con tre finestre
centinate mantiene ancora gli affreschi relativi alle Vite di san Lorenzo e
santo Stefano, che risalgono al XIII secolo. Dei numerosi restauri, il più
radicali fu quello operato in forme puriste da Virginio Vespignani (1855-64).La
Basilica del Verano, il 19 luglio 1943 fu bombardata, come tutto il quartiere
circostante, e venne restaurata da Alberto Terenzio tra il 1943 e
il 1948, ritornando al suo aspetto duecentesco. Sotto il portico, ai lati del
portale mediano, leoni romanici dall'antico protiro; alle pareti, affreschi (su
quella di fondo, storie dei Ss. Lorenzo, destra dell'ingresso, e
Stefano a sinistra; su quella destra storia del conte Enrico devoto di
S. Lorenzo; su quella sinistra storia della messa miracolosa di S. Pietro nel
1061, rifatta nell'800) di fine sec. XIII e restaurati dopo il bombardamento;
lungo la parete d., monumento funebre su colonnine e, accanto sarcofago con ritratto
della defunta (entro clipeo) e storie del Vecchio Nuovo Testamento (fine
sec. IV); a destra del portale, stele marmorea a ricordo della visita di Pio
XII il 19 luglio 1943; a sin. sarcofago a forma di letto con rilievi di
vendemmia (sec. VI); alla parete sin. monumento ad Alcide De Gasperi
di Giacomo Manzù. Preceduta da una colonna di granito sormontata dalla
statua bronzea di S. Lorenzo (Stefano Galletti, 1865), la facciata in
laterizio, del tipo a terminazione orizzontale a sguscio e con tre finestre ad
arco, fu ricostruita dopo il bombardamento; le è anteposto un portico
probabilmente dei Vassalletto (c. 1220): le sei colonne di spoglio a
capitelli ionici di imitazione i pilastri angolari sorreggono la trabeazione,
ornata di un fregio a dischi di porfido e serpentino, di mosaici frammentari e
di una cornice, intagliata a fiorami (le protomi leonine fungono da doccioni).
A destra della chiesa, arretrato, è il monastero, la cui facciata ha un portico
a quattro arcate ribassate su colonne antiche cui corrispondono altrettante
eleganti esafore; lo precede il campanile in laterizio (fine sec. XII ma
restaurato), nelle forme tipiche del romanico laziale.
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