Le pale d’altare, dodici in tutto, furono trasferite dalla Basilica di S. Pietro dopo essere state tradotte in mosaico, e portate a S. Maria degli Angeli, in considerazione della vastità della chiesa. Il trasloco avvenne, a partire dal 1727. Sul pavimento, diagonalmente, Linea Clementina, meridiana con costellazioni dello zodiaco e variazioni millenarie della stella polare, così detta da Clemente XI che la fece disegnare da Francesco Bianchini e Giacomo Maraldi (1702); alla parete destra, Crocifissione di S. Pietro di Nicolò Ricciolini e Caduta di Simon Mago di Pierre Charles Tremollière (da Francesco Vanni); a quella sinistra, S. Pietro risuscita Tabita di Francesco Mancini e Predica di San Girolamo di Girolamo Muziano. Sul fondo, il beato Niccolò Albergati (c. 1746-50) di Ercole Graziani; nella volta affreschi di Antonio Bicchierai. Qui sono i monumenti funebri dei tre maggiori artefici della vittoria nella prima guerra mondiale: di Vittorio Emanuele Orlando di Pietro Canonica, dell'ammiraglio Paolo Thaon di Revel del Canonica e del maresciallo Armando Diaz su disegno di Antonio Muñoz.