Chiese di Roma Rione Celio Basilica di Santo Stefano Rotondo Altare centrale

Al centro del grande recinto è posto l’altare maggiore inserito in uno spazio recintato ottagonale, è decorato, internamente ed esternamente, con affreschi monocromi (24 scene in giallo), realizzate da Niccolò Circignani detto il Pomarancio,  le sculture rappresentano la storia di Santo Stefano primo martire della chiesa cattolica, martirizzato nell’anno 36 d.C., e del suo culto, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa; viene raffigurato di norma con la veste dalmatica tipica dei diaconi con alcune pietre sulla testa, a ricordare la sua lapidazione avvenuta a Gerusalemme. Il Pomarancio in una delle scene rappresenta il sogno della madre del primo re cristiano ungherese, alla quale appare il Protomartire che le predice la nascita del futuro re. Si tratta di Santo Stefano d’Ungheria, il sovrano vissuto tra il 969 e il 1038, che fu incoronato re da papa Silvestro II nell’anno 1000; morì il 15 agosto 1038, venne canonizzato da papa Gregorio VII nel 1083, la chiesa appartiene oggi al Pontificio collegio germanico ungarico in Roma ed è la chiesa nazionale di Ungheria.

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