Nella controfacciata della Basilica un'iscrizione metrica in lettere d'oro su fondo azzurro racchiude una lunga scrittura in esametri latini il testo dice: Quando Celestino aveva il sommo grado della dignità apostolica e rifulgeva nel mondo intero come il primo dei vescovi, questa meraviglia è stata creata da un prete di Roma oriundo di Illiria, Pietro uomo ben degno di portare tale nome perché dalla nascita nutrito nell'aula di Cristo, ricco per i poveri povero per se stesso il quale fuggendo i beni della vita presente ha ben meritato sperare di ricevere la vita futura. Alle due estremità di questo carme scritto in mosaico sono rappresentate due nobili e dignitose donne vestite di stola matronale, reggenti un libro aperto che simboleggiano a destra l'«Ecclesia ex gentibus» (di origine pagana) e a sinistra l'«Ecclesia ex circumcisione» (di origine ebraica). La donna di destra è vestita da una tunica purpurea bianca, ha il capo coperto da una cuffia e tiene in mano un libro aperto. È il libro del Nuovo Testamento. La donna di sinistra è vestita da una tunica purpurea, ha il capo coperto da un sottovelo bianco e da un velo purpureo tiene in mano un libro aperto è l'Antico Testamento. Nuovo e Antico Testamento non si oppongono, ma sono fonti dalle quali attinge l'unica Chiesa Cristiana di cui è pastore il Pontefice romano, come dimostrano e la posizione delle figure relativamente al testo e la preposizione grammaticale "EX".