Punto di riferimento simbolico e funzionale della piazza, e dello stesso rione di Trastevere, è tuttavia la fontana; fra le più antiche vasche pubbliche di Roma, essa risale forse - nella forma originaria - all'epoca di Augusto (I sec. a.C.), fu sistemata nella piazza per volere di papa Niccolò V (1447-1455) in occasione del Giubileo del 1450. Presenta una tipologia quattrocentesca tipica del viterbese e diffusa a Roma nel Cinquecento (come la fontana che oggi si trova in piazza Nicosia): una pianta poligonale con due bacini sovrapposti. Il bordo della tazza è arricchito da quattro teste di lupo in bronzo (ascrivibili probabilmente ad un intervento cinquecentesco del Bramante) e da un'iscrizione attestante che la vasca, nel 1604, fu rifornita d'acqua dall'Acquedotto Felice. La fontana subì svariati restauri, fra cui quello del Bernini (1658-1659), che la spostò dalla primitiva posizione decentrata a quella attuale, conferendogli carattere monumentale e il ruolo - tipicamente barocco - di centralità prospettica rispetto alla piazza.