È sulla piazza omonima nel rione Trastevere. È la prima chiesa dedicata alla Madonna e tra le più antiche di Roma; l'avrebbe fondata papa Callisto I (217-22) sulla taberna meritoria dove sarebbe avvenuta nel 38 a.C. una miracolosa eruzione di olio, fons olei, giunta fino al Tevere, interpretata successivamente come annuncio della nascita di Gesù. Sul luogo di questa polla d'olio, indicata in un gradino del presbiterio, si definì la basilica, sotto il pontificato di Giulio I (337-52) e ampliata da Gregorio IV (827-44) per accogliere corpi di santi tratti dalle catacombe esposte alle orde dei Saraceni. La facciata risale al sec. XII ha tre grandi finestre centinate a coronamento orizzontale a sguscio sormontato da timpano. Del sec. XIII è il mosaico della Madonna in trono con due donatori e due teorie di figure femminili, erroneamente ritenute le Vergini savie e le Vergini stolte (le prime e le ultime tre sono di inizi sec. XIV). Fu Innocenzo II (1130-43) a ricostruire la Basilica nella struttura attuale con molto materiale proveniente dalle Terme di Caracalla. Ai primi del Settecento papa Clemente XI (1700-1721) fece riedificare il portico e modificare la facciata su disegno di Carlo Fontana, che concepì cinque arcate sovrastate da una balaustra con statue di pontefici; anche se l'aspetto attuale del prospetto risale ai sostanziali restauri ottocenteschi. L'edificio è completato dall'imponente campanile romanico, arricchito da una piccola edicola a mosaico con Madonna e Bambino (XVII sec.).
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