Palazzi di Roma Palazzo Altemps Museo Nazionale Romano piano secondo Sarcofago Grande Ludovisi

 Il sarcofago venne ritrovato nel 1621 all’interno di una vigna presso Porta Tiburtina e fu subito acquistato da un grande appassionato d’arte antica, il cardinale Ludovico Ludovisi del Capitolo di Santa Maria Maggiore (1595-1632). Il coperchio del sarcofago è probabilmente quello che si conserva a Mainz, in Germania. La superficie è animata da un groviglio di figure, tra le quali non si riesce a cogliere un vero e proprio duello, ma un accatastarsi di guerrieri, tra i quali spicca al centro la figura del defunto a cavallo nelle vesti di generale vittorioso. Il tema del combattimento tra Romani e barbari era molto diffuso sui sarcofagi tra la seconda metà del II secolo e la prima metà del III d.C. La scena del sarcofago si sviluppa su tre registri: quello superiore è riservato ai Romani vincitori e al generale a cavallo, quello intermedio è occupato da scene di battaglia, il registro inferiore mostra i barbari vinti. Il personaggio principale è ritratto in maniera precisa, con la testa barbuta ed espressiva e con un segno forma "X" sulla fronte (riconoscimento dell'iniziazione mitraica) che ha permesso di identificarlo con uno dei figli di Decio Ostiliano (morto di peste, o il fratello di questi Erennio Etrusco caduto combattendo contro i Goti nel 251 d.C. 

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