La statua di Api o Torello Brancaccio, dalla collezione da cui proviene, è in diorite, roccia eruttiva usata in Egitto come materiale da costruzione e per decorazioni. La statua è del II secolo a.C., rappresenta il dio Api, e fu ritrovata negli Horti di Mecenate sull'Esquilino. I quarti posteriori con l'attacco della coda sono di restauro. Il 2° libro delle Storie, di Erodoto, tratta a lungo dell'Egitto, si sofferma sul bue Api, così scrive del suo simulacro: “Padrone di tutto l'Egitto, Psammetico costruì per Efesto i propilei di Menfi rivolti a mezzogiorno; e di fronte ai propilei edificò un cortile per Api - tutto cinto di colonne e pieno di figure - dove viene allevato Api, quando si manifesta. Fanno da sostegno nel cortile, invece di colonne, statue enormi di dodici cubiti. Api corrisponde ad Epafo nella lingua degli Elleni" (Erodoto, Storie, II, 153).