Già negli ultimi secoli di vita dell'Impero romano d'Occidente (IV e V secolo d.C) gli Imperatori non risiedevano più a Roma. per motivi strategici e di sicurezza. La città restava però la capitate ideale dell'impero. Intorno all'anno 450 contava circa 400 mila abitanti ed era rifornita di merci di lusso e di viveri provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Era ancora la sede del Senato e gli stessi imperatori vi si recavano per celebrare ricorrenze civili di particolare importanza. Ma il V secolo è anche un’epoca di grandi turbamenti: i barbari raggiungono Roma due volte, nel 410 e nel 455, e la saccheggiano. L'organizzazione della città decade: grandi edifici pubblici, fra cui terme e teatri vengono abbandonali; i quartieri periferici si spopolano. D'altra parte tra il V e VI secolo vengono costruite alcune delle più importanti basiliche monumentali romane: S. Maria Maggiore, S. Stefano Rotondo, SS. Cosma e Damiano. La deposizione dell'ultimo imperatore d'Occidente nel 476 d.C. non ha significative ripercussioni nella vita della città. I re barbari che assumono il governo dell'Italia (Odoacre, Teodorico) rispettano la tradizione romana e chiedono la collaborazione dei senatori.