Il rientro della Francia delle opere confiscate da Napoleone comportò un riordino delle collezioni pontificie e rese opportuna la costruzione di un nuovo settore di scultura classica. Papa Pio VII (1800-1823) affidò l’incarico di realizzare il cosiddetto Braccio Nuovo del Museo Chiaramonti all’architetto Raffaele Stern. E’ una magnifica sala rettangolare, luminosa, di m. 70 x 8, avvolta e con colonne antiche di cipollino, marmo giallo, alabastro granito egiziano. A metà dei lati lunghi si allarga .in due absidi; nel resto, è a nicchie per contenere le statue. Nel pavimento, mosaici antichi Ulisse e le Sirene, Scilla, Ino Leucothea (Ino è il nome della donna mortale; Leucotea è il nome dea del mare ) e Palemone Melicerte, (Nella mitologia greca, Palemone è uno degli Argonauti di Giasone. È anche identificato come Melicerte, figlio di Atamante e di Ino, divinizzato da Zeus sotto il nome di Dio Palemone. Melicerte fu inviato nell'istmo di Corinto a cavallo di un delfino. In suo onore furono poi istituiti i Giochi Istmici.) I mosaici antichi provengono da una villa del II sec. a Tor Marancia (fuori Porta S. Sebastiano). Al centro della sala nell’abside destro sono esposti due pavoni in bronzo dorato, provenienti probabilmente dal mausoleo di Adriano.