Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Chiaramonti Seconda Parte
La galleria del museo Chiaramonti fu progettata dal Bramante e in parte da lui stesso eseguita, si sviluppa tra il palazzetto di Innocenzo VIII e il Palazzo Vaticano.
Tra le opere esposte figurano le seguenti:
Statua di Dioniso: acquistata nel 1804. Dioniso è raffigurato come un giovane uomo con una corona di grappoli d’uva. Si tratta di una scultura della fine del I secolo d.C., ispirata a capolavori dell'arte tardo classica del IV secolo a.C.
Ara Funeraria di Asclepias: dal colombario dei Volusii sulla via Appia, poi nella collezione Giustiniani, donata infine ai Musei Vaticani da AntonioCanova. Altare, utilizzato come ossuario, di Asclepias, schiava di Athictus. Metà del I secolo d.C.
Statua Maschile: Rinvenuta nel porto di Anzio. Negli anni 1821-1822 il restauratore Antonio D'Este eseguì un restauro completando il corpo di età adrianea, ispirandosi all'Apollo Liceo di Prassitele. Databile alla prima metà del I secolo d.C.
Statuetta di Artemide: acquistata nel 1804. Nella piccola statua raffigurante Artemide è da riconoscere un originale ellenistico del III secolo a. C. Un restauro moderno completò la figura con una testa Antica, ma non pertinente.
Statua di Poetessa: acquistata nel 1802. La presenza, accanto al seggio, dei volumi rilegati fa pensare alla raffigurazione di una poetessa. Il corpo è una replica romana del II secolo d.C. da un originale del IV secolo a.C.
Statuetta Femminile con Peplo: ritrovata a Villa Adriana. La piccola scultura riprende un tipo statuario dell'arte greca del V secolo a.C. forse raffigurante la giovane figlia di Demetra, Kore Persefone. Il restauratore moderno l'ha completata con una testa di Apollo derivante da prototipi del IV secolo a.C.
Hekataion: acquistata nel 1820, divinità lunare e del mondo infero, venerata
soprattutto in Asia Minore, veniva raffigurata con aspetto tricorpore. La
statua, databile agli inizi del III secolo d.C., é stata rilavorata in età
moderna e completata con teste in gesso.
Busto di Oceano: ritrovato forse a Villa Adriana. La
colossale maschera era utilizzata per decorare una fontana. Fine del II secolo
d.C.
Sarcofago con Scena Dionisiaca: Dioniso e Arianna osservano una scena di
pigiatura dell'uva da parte di due satiri e di Fano. A sinistra e a destra, in
un paesaggio agreste, due personaggi sono raffigurati entro grotte e circondati
da satiri e da menadi, si tratta forse degli dei Libero e Libera,
corrispondente italico della coppia greca di Dioniso e Arianna. 240-250.