Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Chiaramonti Terza Parte
l tratto occupato dal museo ha le pareti scandite da paraste in 30 scomparti per lato indicati con numeri romani (i dispari a sinistra, i pari a destra); i numeri arabi (qui come in tutti i Musei d'Antichità) sono quelli di posizione dei pezzi. Le lunette in alto furono affrescate in stile neoclassico dal 1817, tra gli altri da Francesco Hayez, con allegorie esaltanti il pontificato di Pio VII. Tra le opere esposte figurano le seguenti:
Statua di Apollo con Cetra: al restauro moderno si devono le integrazioni della testa e della cetra. Antica è invece gran parte del corpo, creazione eclettica degli inizi del I secolo d.C. ispirata a capolavori greci dello stile severo.
Statua di una Dea che Allatta un Bambino: Collocata nei Giardini del Quirinale fino al 1780, entrò nel Museo nel 1782. Opera degli inizi del I secolo d.C. raffigurante una divinità matronale, forse Iside in atto di allattare Arpocrate.
Base Dedicata a Flavius Peregrinus Saturninus: la base doveva sostenere una statua dedicata dagli imperatori Arcadio e Onorio, nel foro di Traiano, a Flavius Saturninus Peregrinus, poco dopo il 402 d.C. Nominato anche nel Codex Theodosianus come amministratore dei beni imperiali, Saturninus ebbe una brillante carriera.
Statua di Musa: Le fonti letterarie parlano di un celebre gruppo scultoreo raffigurante le Muse, eseguito da Philiskos di Rodi intorno al 160 a.C. Grazie a un rilievo che ne restituisce una immagine seppur semplificata, è stato possibile riconoscere una serie di repliche delle Muse di Philiskos eseguite in epoca romana. La scultura del Chiaramonti, con testa antica ma non pertinente, raffigura Polimnia, musa della poesia sacra.
Statua di Artemide: Acquistata nel 1804, replica della meta del II secolo d.C. dell'Artemide tipo “Colonna” dipendente da un originale greco della metà del IV secolo a.C.
Base
con dedica a Gaius Vedennius Moderatus: Ritrovata sulla via Nomentana,
nei pressi di S. Agnese (1816). L’iscrizione descrive la carriera militare di
Vedennius Moderatus architetto delle macchine da guerra, al suo scudo alludono la squadra e la
catapulta scolpite in rilievo sui fianchi della base 81-96 d.C.
Statuetta
di Satiro: Un giovane satiro tiene in braccio una piccola pantera, ha
raccolto grappoli di uva. Scultura decorativa della prima età imperiale
ispirata all’arte greca tardo classica.
Statua
di Ercole: Rinvenuta nel 1802 nelle terme di Stigliano, nel territorio
di Bracciano. Opera romana riconducibile agli inizi del I secolo a.C., ove
l'artista ha ecletticamente accostato un corpo derivato dal Doriforo di
Policleto e una testa ispirata sculture di Lisippo.
Statuetta
di Asklepios Marmo : copia romana del II secolo d.C. da un originale
ellenistico. Da Ostia.
Statua
di Eracle con Telefo Bambino: Rinvenuta a Campo de' Fiori, fu una
delle prime sculture a entrare nelle collezioni vaticane, sotto papa Giulio II
era infatti già esposta nel Cortile Ottagono del Belvedere. Telefo, figlio di
Eracle e della sacerdotessa Auge, fu abbandonato sui monti dell'Arcadia e,
nutrito da una cerva, venne fortunosamente ritrovato dal padre. La statua è una
replica degli inizi del II secolo d.C. da un probabile originale tardo
ellenistico.