Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Pio Clementino Sala a Croce Greca Sarcofago di S. Elena

Il sarcofago alto 2,25 metri fu scolpito nel IV secolo d.C. probabilmente eseguito in Alessandria d'Egitto dove la lavorazione del duro porfido era una tecnica esclusiva delle officine e degli artisti orientali, fu pesantemente restaurato nel settecento, in seguito ai danni derivati da un incendio verificatosi nel trecento. Proviene dal mausoleo imperiale rotondo di Tor Pignattara, tra la via Prenestina e là via Labicana eretto da Costantino per la madre S. Elena morta intorno al 335 d.C. Il sarcofago venne inoltre utilizzato da papa Anastasio IV (1073 - 1154) per la sua sepoltura presso San Giovanni in Laterano a Roma, fino al Seicento, quando il sarcofago fu posizionato nel portico della stessa chiesa e dedicato nuovamente a Elena.  Nel 1777 venne trasferito in Vaticano e. restaurato da Gaspare Sibilla e da Giovanni Pierantoni, fu collocato su quattro leoni scolpiti da Francesco Antonio Franzoni. Il sarcofago è decorato sui quattro lati da scene di carattere militare, in cui cavalieri romani sono raffigurati nell'atto di caricare barbari in fuga o trasportarli come prigionieri; sul coperchio figure di eroti e di vittorie alate reggono ghirlande. Il tema della vittoria militare su di un esercito di barbari è poco adatto a una sepoltura femminile, fa supporre che il sarcofago era destinato a un componente maschile della famiglia imperiale, come Costanzo Cloro o più .probabilmente Costantino stesso; per motivi non noti fu invece impiegato per contenere il corpo di Sant'Elena, la madre di Costantino.