Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Pio Clementino Cortile Ottagono Gabinetto di Divinità Fluviale

La statua fluviale originale è attribuibile all'età adrianea, pur ispirata ad un prototipo ellenistico; risulta essere il frutto di una serie di restauri e integrazioni: questo ha permesso all'opera di essere utilizzata come elemento superiore di fontana per il Cortile delle Statue. Durante questo antico intervento di restauro integrativo vennero scolpiti la testa, la mano sinistra ed il braccio destro che reca il vaso, da cui sgorgava l'acqua, ornato da un anello con lo stemma dei Medici che fece identificare l'opera come personificazione del fiume Arno, ma in realtà lo stemma dei Medici si riferisce al papa Leone X (Medici, 1513-1521), che probabilmente commissionò il primo restauro dell'opera. La piccolissima testa di leone che si intravede dentro la bocca del vaso venne nel '700 interpretata come una tigre e quindi l’orientamento fu verso il fiume mesopotamico Tigri. Il Sarcofago sotto la statua della Divinità fluviale narra la storia della battaglia tra Greci ed Amazzoni, combattuta sia a piedi che a cavallo. L'episodio avvenne durante l'assedio di Troia, quando, dopo la morte di Ettore, le donne-guerriero intervennero nel conflitto in aiuto di Priamo (il re di Troia), ma furono sconfitte e la loro regina Pentesilea venne uccisa da Achille. Il noto tema mitico, di venuto un'allegoria funeraria particolarmente cara ai militari, è stato replicato in questo sarcofago tra il 170 ed il 180 d.C.

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