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La statua di Perseo venne realizzato da Antonio Canova tra il 1800 ed il 1801 ed acquistato (per 3000 zecchini) l'anno successivo, insieme alle altre due statue i pugilatori Creugante e Damosseno da Pio VII. La statua rappresenta Perseo trionfante nel momento in cui ha appena reciso la testa della Gorgone Medusa, con la falce datagli da Ermes. Le Gorgoni erano tre mostri che abitavano nell'estremo occidente, non lontano dal regno dei Morti. La loro testa era circondata da serpenti, possedevano ali che permettevano loro di volare e uno sguardo che tramutava in pietra chiunque le guardasse. Una volta trovato il covo dei mostri, Perseo si innalzò in cielo grazie a sandali alati e, mentre Atena teneva al di sopra di Medusa uno scudo che facesse da specchio per evitare che l'eroe la guardasse negli occhi, decapitò il mostro.  Atena in seguito utilizzerà la testa di Medusa ponendola sul suo scudo, così che i nemici si trovassero trasformati in pietra al solo apparire della dea. Il Perseo fu ceduto alla Repubblica Cisalpina per il nuovo Foro Bonaparte di Milano. In seguito la statua fu acquistata dal pontefice Pio VII e posta sul piedistallo dell'Apollo del Belvedere, il quale era stato trasportato in Francia a seguito del Trattato di Tolentino con il quale i francesi si riservarono il diritto di entrare in tutti gli edifici (pubblici, privati o religiosi) per sottrarre le opere. Le tre sculture furono qui collocate per colmare in qualche modo la perdita di buona parte dei capolavori dell'arte classica asportati dal cortile e trasferiti in Francia. Ai lati del Perseo sono poste le statue di Creugante di Durazzo e Damosseno di Siracusa, due pugilatori; lo scultore per la realizzazione si ispirò ad una descrizione di Pausania, che racconta come i due atleti nei giuochi Nemei avessero lungamente lottato quando Damosseno, con un colpo proibito, sventrò il rivale che morì, Creugante fu proclamato vincitore dai giudici, mentre Damosseno fu squalificato.

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