Statua colossale in marmo pentelico proviene da edifici attigui al teatro di Pompeo, in un primo momento fu portata nel cortile del palazzo della Cancelleria Apostolica, entrò a far parte dei Musei nel 1782 e fu restaurata da Giovanni Pierantoni. La testa è antica, ma non pertinente alla statua e a questa congiunta tramite un restauro moderno. La scultura è rivestita di una tunica, di un piccolo peplo, abito unicamente femminile di colore bianco dell'antica Grecia, e regge nella destra i suoi simboli che la fanno identificare come la Dea di Elèusi. Le spighe che ha sulla mano sinistra sono opera del restauratore. L’opera forse eseguita nei primi decenni del II secolo d.C. a imitazione di una statua di culto greco.