Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Pio Clementino Sala Rotonda Statua di Giunone Sospita

La statua di Giunone Sospita ornava l’atrio del Palazzo Mattei di Paganica. Questa opera, mancante di ambedue le braccia e dei piedi, fu restaurata dal Pierantoni, secondo le immagini della dea così come testimoniate sulle monete e le medaglie; furono pure integrate la lancia, lo scudo e ai piedi le scarpe denominate in latino calcei repandi (era la calzatura con la punta alzata propria del cittadino romano che accompagnava la toga). La testa di Giunone, cinta da un diadema, è coperta da una pelle di capra amaltea (Amaltea fu la capra che allattò Zeus sul monte Ida a Creta) che, annodata sul petto, scende su parte del corpo. Il serpe che si vede ai piedi della statua, era venerato in Lanuvio, ma anche a Roma. Nel foro Olitorio esisteva un tempio dedicato alla dea, è probabile che la statua fosse il simulacro di culto di questo tempio, realizzato nella prima metà del II secolo d.C. 

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