Ad arricchire la facciata su via del Corso provvide Camillo
Pamphilj junior, avvalendosi dell'opera dell'architetto Gabriele Valvassori, che verso il 1733 ristrutturò la parte del fabbricato
intorno al cortile e costruì la meravigliosa galleria chiudendo la loggia sopra
al porticato. Così, il palazzo fu rivestito di forme barocche, ma diverse da quelle
del prospetto sulla piazza del Collegio Romano. Furono costruiti i tre balconi mistilinei
sui tre ingressi del palazzo e si raggiunse un livello architettonico fra i più
significativi degli edifici in Roma, ma i contemporanei lo giudicarono «stravagante».