Sulla base di una "prima idea" Raffaello elaborò nel 1519 per le pareti del locale, sotto un magnifico soffitto a cassettoni decorato a monocromi, un sintetico ciclo imperniato sulle nozze di Alessandro Magno e Rossane, quali risultavano da un celebre dipinto, all’epoca già perduto, di Aezione pittore del IV secolo a.C., ed in base a quanto lasciato scrittore dal greco Luciano di Samosata. L’incarico di eseguire l’opera fu affidata a Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (1517); nell'affresco la principessa Rossane, seduta sul letto nuziale, riceve da Alessandro Magno la corona reale, mentre a destra Imeneo, accompagnato dall’amico del re macedone Efestione, attende il compiersi delle nozze. Sul lato sinistro Alessandro Magno doma Bucefalo. Simboli di romanità come la basilica di Massenzio e i piccoli Romolo e Remo con la lupa occupano la sezione sopra la porta d’entrata. Sulla parete di destra affresco che ricorda la sconfitta di Dario re di Persia, la madre Sisygambis, la moglie Stateria e le due figlie nubili alla mercé di Alessandro, che risparmiò loro ogni umiliazione e impalmò una delle due figlie, Rossane.