Fu costruito da Camillo Pistrucci dal 1883 al 1886 sull'area della demolita villa di Sisto V. L'edificio infatti sostituì il Palazzo Sistino o di Termini (Domenico Fontana, 1588-89) della villa Peretti Montano poi Negroni e, dal 1789, Massimo. Nel 1860 fu scelto il luogo per creare la stazione Termini, cominciarono, così, gli espropri, ed ai Massimo non restavano nel 1873 che 8000 mq ed il palazzo che nel 1886 era ultimato. Del complesso, che costituì il modello per le ville romane del periodo barocco e la cui sorte fu segnata dalla scelta di Termini quale zona per la stazione, si sono conservati solo la fontana del Prigione, ricostruita a Trastevere, e alcuni affreschi ed elementi decorativi oggi nella nuova sede del collegio all'EUR. Il gesuita Massimiliano Massimo trasformò il palazzo in istituto scolastico e lo ampliò a spese dell'edificio vicino e fatiscente di Sisto V. Il palazzo ha i cantonali a bugne di due diverse dimensioni ed evidenti fasce marcapiano sulle quali poggiano i davanzali delle finestre. Finestre a timpani angolari o curvi ben decorate e finestre architravate, si alternano a finestre piccole. Il cornicione è aggettante e ben si armonizza coll'insieme della facciata in cui si apre un grande portale. In origine il palazzo era nato come collegio per i Gesuiti conservando tale funzione fino al 1960, dopo la vendita il collegio Massimo si è trasferito all’EUR. Nel 1982 lo stato italiano ha acquistato il palazzo, destinandolo a sede aggiuntiva del Museo Nazionale Romano e conducendo poi un accurato restauro dell’edificio su progetto dell'arch. Costantino Dardi.