Edificato tutto in mattoni, presenta una facciata concava, con quattro nicchie per le statue; il portale è formato da due colonne in porfido e da una trabeazione finemente intagliata. L'edificio circolare è fiancheggiato da due celle absidate che si aprono sul fronte con portichetti ornati da colonne di porfido. Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, e sua figlia Amalasunta donarono a papa Felice IV nel 527 una sala del Tempio della Pace (probabilmente la biblioteca), che fu trasformata nella basilica dedicata ai Santi Cosma e Damiano. In quell'occasione venne unita col tempio di Romolo e fu aperta una porta tra i due complessi. Il tempio divenne allora il vestibolo della chiesa. Agli inizi del VI secolo d.C., l'edificio mantenne la sua funzione di ingresso dalla via Sacra e come tale fu utilizzato a partire dal Medioevo fino al 1632. Con papa Urbano VIII, il pavimento del vestibolo e della chiesa fu rialzato di otto metri con una tramezzatura su volte; in tal modo gli ambienti accessibili dal Foro divennero spazi ipogei. Nel 1879 l'ingresso sul Foro fu riaperto e fu ripristinato il Tempio come era originariamente.
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