Santa Maria in Vallicella: l’appellativo in
Vallicella faceva riferimento all'avvallamento del terreno; il luogo era considerato
anticamente dai Romani uno degli ingressi degli Inferi e luogo di culto delle
divinità infernali con il nome di Tarentum: santuario sotterraneo posto
all'estremità Ovest del Campo Marzio, sede del culto delle divinità infernali
Dite e Proserpina. La costruzione della chiesa è stata iniziata, nel 1575 sulle
macerie di tre chiese appositamente demolite, da qui la denominazione di Chiesa
Nuova; la sua costruzione è legata alla figura di San Filippo Neri, fondatore
nel 1551 dell'«Oratorio». Nel 1575 papa Gregorio XIII con apposita bolla
riconosce la congregazione dell'Oratorio dei Filippini e a San Filippo Neri fu
assegnata l'antica chiesa di S. Maria in Vallicella, che tuttavia non era più
in buono stato. Venne dunque affidato all’architetto Matteo di Città di
Castello l’incarico di costruire una “chiesa nuova” con navata unica e
quattro cappelle per lotti riprendendo a modello la chiesa del Gesù allora in
costruzione. Nel 1585 diviene architetto della Congregazione Giacomo Della
Porta che apporta modifiche fondamentali alla pianta di Matteo di
Castello (trasformazione della chiesa da una a tre navate), determinando
sostanzialmente l’aspetto che la chiesa ha attualmente. Dal 1586 al 1590
subentrò nella direzione dei lavori Martino Longhi il Vecchio, che
aggiunse una quinta cappella destra e sinistra, ed eresse l'abside, il
transetto e la cupola allontanandosi dallo stile riformistico Gesuita, che
comunque si ritrova nella facciata in travertino, inquadrata da lesene, eretta
tra il 1594 e il 1606 su disegno di Fausto Rughesi. Il campanile fu aggiunto
nel 1666 ad opera di Camillo Arcucci. La cupola fu modificata nel 1650
da Pietro da Cortona, che vi aggiunse una lanterna sormontata da un
cupolino per permettere una migliore illuminazione dell’interno.
Interno |
Incoronazione |
Ciborio |
S. Immagine |
S. Filippo Neri |
Presentazione |
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