Sulla
Facciata dell’Oratorio è scolpita una grande epigrafe che ricorda che
l’oratorio è sorto per volontà del cardinale Ranuccio Farnese nel 1562, e
destinato ad accogliere le riunioni della Confraternita del SS. Crocifisso; fu
portato a termine dal cardinale Alessandro Farnese nel 1569. Il progetto
architettonico della fabbrica fu affidato a Giacomo della Porta. Nel 1526
Clemente VII aveva approvato gli statuti della Confraternita, dedita all'assistenza
e alla carità verso i poveri e i pellegrini, che inizialmente si riuniva nella
chiesa di S. Marcello al Corso. Qui, infatti, è tuttora venerato un crocifisso
ligneo del Quattrocento, prodigiosamente scampato ad un furioso incendio nel
1519, che aveva nel 1522 miracolosamente placato una pestilenza scoppiata a
Roma. Racconta Mariano l'Armellini che “fra le macerie rimase illesa una parete
della chiesa, ove si venerava una immagine del ss. Crocifisso, innanzi al quale
rimase sospesa ed ardente la lampada. Questo fatto commosse la pietà dei fedeli
di Roma e specialmente de li più ferventi, i quali, ascrivendo ciò a miracolo,
si raccolsero onde mantenere vivo il culto di quello “divota imagine. Nel
1798-99 durante la Repubblica Romana l'oratorio fu depredato e devastato, e
rimase fatiscente per una ventina d'anni. Fu restaurato nel 1821.