Palazzi di Roma Musei Vaticani Museo Pio Clementino Galleria dei Candelabri Sezione prima

La Galleria dei Candelabri, lunga circa 80 metri, era originariamente una loggia aperta in entrambi i lati; sotto papa Pio VI Braschi tra il 1785 ed il 1788, prima Michelangelo Simonetti e quindi Giuseppe Camporese, la trasformarono in una galleria con finestre su entrambi i lati. Divisa in sei sezioni scandite da arcate su colonne doriche in marmi colorati, venne concepita per accogliere i candelabri, vasi, tazze e monumenti egizi. L'apparato decorativo della galleria venne rinnovato durante il pontificato di Leone XIII Pecci (1878-1903 - Il progetto generale venne affidato ad Annibale Angelini, coadiuvato da Domenico Torti e da Ludwig Seltz per le pitture, e da Giuseppe Rinaldi e da Luigi Medici per le tarsie marmoree. Il pavimento, originariamente in mattoni, è composto in gran parte da marmi antichi rinvenuti presso la porta mercantile sul Tevere -Emporium di Marmorata).

  • 56, Satiro Ebbro Rinvenuto a Villa Albani: La statuetta, scolpita nella roccia grigia egiziana raffigura un giovane satiro. Il seguace di Bacco, già sopraffatto dal vino dorme sulla sua nebride, (in antiche raffigurazioni, pelle di cerbiatto, capra, daino o pantera, che Bacco e il suo seguito portavano a tracolla) appoggiando il braccio sinistro all'otre, mentre con l'altro si regge la testa coronata di pino. La scultura risale al I secolo d.C., ma si ispira a creazioni dell’arte ellenistica d’Asia Minore, forse di scuola Pergamena. 
  • 8, Sarcofago con il mito di Endimione Rinvenuto a Roma negli scavi dell’anno 1776 presso la Vigna Casali a Porta S. Sebastiano: Al centro del rilievo Selene la divinità greca che personificava la Luna scende dal carro e scopre il bel cacciatore Endimione, che giace addormentato. Selene gli ha dato un eterno sonno per poterlo furtivamente venire a baciare tutte le notti. Databile tra il 150 e il 160 d.C.
Sezione seconda Sezione terza Sezione quarta Sezione quinta
Sezione sesta