Fondata nel IV secolo da Papa Melchiade (311-14), nel secolo VII Papa Onorio I (625-38) ricostruisce ed amplia la basilica; nel IX secolo la chiesa subì un radicale rifacimento su disposizione di papa Leone IV (847- 55). Nell’anno 1084 fu distrutta da un incendio durante il sacco dei Normanni di Roberto il Guiscardo, dopo circa vent'anni papa Pasquale II ordinò di ricostruirla, ed in tale occasione essa subì profonde modifiche: l'intero edificio fu accorciato, la parte anteriore è trasformata in cortile; la navata centrale divisa in tre navate; solo l'abside conserva le misure primitive, sicché, abbraccia l'intera chiesa con iconografia quasi unica. La ricostruzione della chiesa fu eseguita con limitati mezzi, e dà una sensazione di stentato, di povero, di disimmetrico, che pure è la ragione prima del suo fascino. Discordanti sono le tradizioni sull'identità dei martiri cui la Chiesa è dedicata: potrebbe trattarsi di marmorari della Pannonia, martirizzati al tempo di Diocleziano (284-305) perché non vollero scolpire la statua del dio Esculapio. Ma i quattro soldati (Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino) che dovevano uccidere i marmorari si rifiutarono e inoltre non vollero adorare gli idoli. Furono anch'essi, martirizzati. La chiesa è particolarmente venerata dai marmorari e dagli scalpellini di Roma, in ricordo dei loro sfortunati predecessori.
Cortile |
Abside |
Interno |
Chiostro |
Cappella di Santa Barbara |
Oratorio Giudizio Universale |
Oratorio Constitutum Constantini |
Oratorio maioliche |
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