Chiese di Roma Rione Monti Basilica di Santa Prassede

La Basilica è dedicata alla santa Prassede, accomunata nel martirologio romano alla sorella Pudenziana, essendo figlie del senatore Pudente, anch'egli santo, che avrebbe ospitato nella sua casa l'apostolo Pietro, e sulla quale fu costruita la basilica di Santa Pudenziana; questa basilica è invece sorta in prossimità di quella casa come titulus Praxedis. La chiesa, si trova sulla via di Santa Prassede all’Esquilino, nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore. La chiesa ha origini molto antiche. Fu costruita nel 489 d.C., dedicata a Santa Prassede, sul luogo dove santa e la sorella Pudenziana, raccolsero in un pozzo i resti di ben duemila martiri della Chiesa cristiana, prima di essere esse stesse martirizzate per questo gesto di pietà e di fede religiosa. Nel 882 papa Pasquale I si adoperò per il rifacimento della chiesa facendo costruire un nuovo edificio al posto del precedente, ormai in rovina. All’IX secolo risalirebbe anche la facciata in mattoni con bel portale cinquecentesco. La basilica è poi legata a un fatto di cronaca avvenuto nel 1118, nel vivo delle lotte baronali tra le famiglie Frangipane e Pierleoni. Era stato eletto papa con l'appoggio dei Pierleoni Giovanni Caetani, che assunse il nome di Gelasio II, ma i Frangipane gli opposero, in funzione di antipapa, l'arcivescovo Maurice Bourdin, che assunse il nome di Gregorio VIII . Si arrivò ad uno scontro tra le due fazioni: il 21 luglio i Frangipane irruppero armati in Santa Prassede, mentre il papa stava celebrando la messa, ma non riuscirono ad avvicinarsi a lui, che con ancora indosso i paramenti riuscì a fuggire, montando a cavallo e scappando via da Roma. Si diresse con alcuni cardinali a lui fedeli verso la Francia, non ce la fece, perché la morte lo colse il 28 gennaio 1119 a Cluny, dove fu sepolto. La Basilica conserva ancora la struttura del sec. IX, le tre navate sono divise da colonne di granito con capitelli in parte di restauro; nel Medioevo tre colonne per parte furono inglobate in pilastri reggenti arcate trasversali di rinforzo, nel '500 le 10 finestre originarie su ogni lato furono sostituite da quattro finestroni, sotto i quali sono affreschi di inizi sec. XVII. Al centro del pavimento, un disco di porfido copre il pozzo ove Santa Prassede avrebbe raccolto i resti dei martiri (iscrizione).

  Cappella di San Zenone   Abside   Il Ciborio

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