La
chiesa risale ad una diaconia del VI secolo, insediata sull'Ara Maxima,
l'altare dedicato ad Ercole dal re latino Evandro. Fu eretta nella sua parte
posteriore, su un tempio di tufo, edificato da Pompeo. Il gruppo dei monumenti
dedicati ad Ercole occupava il lato opposto della piazza, ove era anche, a lato
della chiesa, l'Ara Massima del dio. La parte anteriore della chiesa fu
costruita sulle rovine dell'Annona romana, (il servizio che gestiva
l'approvvigionamento e la distribuzione di cibo al popolo romano) le cui
grandiose colonne corinzie si notano ancora incassate nelle mura. Nel 782 papa
Adriano I fece ricostruire la chiesa e la affidò ai Greci fuggiti a Roma
dall'Oriente, a seguito dell'iconoclastia: di qui l'appellativo dato alla
chiesa, Cosmedin, parola greca indicativa delle splendide decorazioni e forse
da collegarsi all'antico monastero di Bisanzio, Kosmidìon. Ma un secolo dopo la
chiesa andò in rovina a causa di un terremoto e nell'860 circa papa Niccolò I
la restaurò, ampliandola. L'invasione normanna comandata da Roberto il
Guiscardo del 1082 ne provocò la distruzione, e tra il 1118 ed il 1123 i
pontefici Gelasio II e Callisto II fecero riedificare la chiesa in forma
romanica. Fu in questa chiesa che nel 1118 vennero eletti papa Gelasio II, Celestino
III e l'antipapa Benedetto XII. Papa Sisto IV (1471-84), fece demolire i resti
del tempio rotondo dedicato a Ercole che si trovava dietro l’Ara Massima. Nel
'600, sia la chiesa che il palazzo diaconale si trovarono assai malridotti ed
in stato di semi abbandono a causa della malaria che infestava quei luoghi. Nel
1715 papa Clemente XI ordinò un massiccio intervento di ricostruzione, e dopo
un'accurata bonifica della zona l'architetto Giuseppe
Sardi riedificò in stile barocco la facciata della chiesa. Nel
1894 le strutture settecentesche furono rimosse e l'edificio sacro venne
ricostruito secondo l'antico stile romanico da Giovan Battista Giovenale. Sotto Clemente
XI, tra il 1715 e il 1719, si svolsero lavori di riqualificazione in tutta la
zona dell'antico Foro Boario, in questi anni, inoltre, il cardinale Alessandro
Albani diede incarico all'architetto Giuseppe Sardi di
adattare al gusto barocco la facciata della chiesa ornandola di stucchi e
cornici e nel 1717 fece riapre la cripta sotto l'altare, creata nella prima
chiesa di Adriano I. Nell'800, l’architetto Giovan Battista Giovenale ebbe
l’incarico di rimuovere tutte le sovra strutte settecentesche e l'edificio
sacro venne ricostruito secondo l'antico stile romanico che lo contraddistinse
fin dai tempi di Callisto II. La facciata è preceduta da un portico ad arcate
su pilastri (l'unico medievale di questa forma a Roma), con protiro e
soprastanti monofore. L'elegante campanile romanico quadrangolare, fra i più
belli del periodo romanico conservati a Roma, è a sette piani di bifore risale
al secolo XII.
Bocca della Verità |
Navata destra |
Navata centrale |
Ara Massima di Ercole |
Navata Sinistra |
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