La
chiesa di S. Maria della Vittoria, posta sull'antica via Pia (attuale via XX
Settembre), deve la dedicazione ad un'immagine della Madonna rinvenuta tra i
rifiuti del Castello di Pilsen, a cui fu attribuito il merito della vittoria di
Ferdinando II d'Asburgo sui luterani di Federico di Sassonia, nel 1620.
L'edificio fu costruito ai primi del Seicento, in seguito all'insediamento dei
Carmelitani Scalzi nel luogo dove sorgeva un antico romitorio (luogo isolato e
solitario); promotore ne fu il cardinale Scipione Borghese, che incaricò del
progetto Carlo Maderno (1608-1620). La chiesa presenta una pianta a navata
unica con tre cappelle per lato comunicanti fra loro, transetto e coro, ed è
coperta da una volta a botte con cupola sulla crociera. La slanciata facciata
rivestita di travertino fu realizzata tra il 1624 e il 1626 da Giovan Battista Soria (con interventi di Sergio Venturi), che si ispirò
evidentemente alla facciata della vicina chiesa di S. Susanna, opera dello
stesso Maderno (1603). Il prospetto a due ordini raccordati da volute, è
preceduto da una breve gradinata ed è coronato da una balaustra.
Interno |
Barocco Bolognese |
Transetto Destro |
Transetto Sinistro |
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