Palazzi di Roma Palazzo dell’Avvocatura di Stato ex Convento di S. Agostino

É situato in via dei Portoghesi, n. 12 (Rione VIII, S. Eustachio). La struttura originaria risale ad un convento medioevale sorto con la chiesa di Sant’Agostino. Alla fine del '400 il convento insieme alla chiesa, per volere del cardinale Guglielmo d'Estouteville, furono ampliati. Ristrutturato nel 1746 dall'allora priore generale dell'ordine degli Agostiniani, Agostino Gioia che diede l’incarico a Luigi Vanvitelli. I lavori furono iniziati l'anno dopo dal grande architetto in collaborazione con Antonio Rinaldi, finché nel 1751 al Vanvitelli, impegnato in Russia e a Napoli nella costruzione della reggia di Caserta, subentrò Carlo Murena. Il complesso conventuale nel 1808 fu occupato dalle truppe francesi e polacche al seguito del regime napoleonico a Roma, e riconsegnato ai frati Agostiniani nel 1814. Altra profanazione degli ambienti del convento e della Biblioteca Angelica si ebbe nel 1849 da parte dei repubblicani romani; ma gli Agostiniani poterono rientrare in possesso dei loro beni fino al 1870. In questo anno lo Stato italiano avocò a se il Convento con la stessa Biblioteca Angelica. La parte conventuale divenne sede del Ministero della marina e quindi dell'Avvocatura generale dello Stato; nella biblioteca dal 1941 è ospitata l'Accademia dell'Arcadia, che vi ha depositato il proprio archivio ed i suoi volumi in arricchimento alla biblioteca.

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