Chiese di Roma Rione Celio Chiesa di San Gregorio Magno la facciata

Papa Gregorio I nel 575 fonda, nella casa di famiglia, un monastero di Benedettini dedicato all'apostolo Sant’Andrea; nel 592 al monastero venne affiancata la chiesa. Nella costruzione del monastero fu inglobata la biblioteca fondata nel 535 da papa Agapito (535-536), in prossimità di una facciata monumentale di un ninfeo (Settizonio) dell’epoca di Settimio Severo (III sec. d.C.). Il monastero fu un centro attivissimo di vita spirituale; qui san Gregorio scrisse i suoi Dialoghi (593 - 594); da qui partirono sant'Agostino e i suoi compagni per evangelizzare l'Inghilterra. Papa Gregorio II (715-731) ristruttura la chiesa e la dedica a San Gregorio Magno. La struttura fu gravemente danneggiata in seguito all'invasione normanna di Roberto il Guiscardo del 1084. Il complesso monastico fu restaurato da Papa Pasquale II nel 1168. Nel 1573 la chiesa e monastero vengono concessi ai monaci Camaldolesi, i quali successivamente ricostruiscono il portico d'ingresso e la nuova sagrestia. Nel 1600 furono restaurate la scalinata e il sagrato, tra il 1629 e il 1633 l’architetto Giovanni Battista Soria (1581 – 1651), su disposizione cardinale Scipione Caffarelli - Borghese (1577 - 1633) ricostruì la facciata e l'atrio. Alla fine del XVIII secolo, le truppe napoleoniche depredarono il cenobio. Nel 1803, i camaldolesi rientrarono nel loro monastero e iniziarono un lungo restauro, finanziato dal cardinale Giacinto Placido Zurla (1769 – 1834). La bellissima facciata, in travertino è su due ordini di lesene e si suddivide in tre campate, quella centrale e sormontata da un frontone triangolare, sorretto da una struttura che mostra tre grandi finestre con balaustra, e tre timpani: uno curvilineo, gli altri due (ai lati) triangolari, sotto questa struttura tre grandi archi coronati dalle sculture di alcune aquile (simbolo della famiglia Borghese), precedono l'atrio (anch'esso opera del Soria). L'interno della chiesa, tra il 1725 e il 1734, fu completamente ristrutturato e decorato su progetto di Francesco Ferrari.

Quadriportico

Navata di destra

Cappella S. Gregorio

Navata centrale

Cappella del Sacramento

Cappella Salviati

Navata di sinistra

Oratorio S. Silvia

Oratorio S. Andrea

Oratorio S. Barbara

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